Senza istruzione corriamo il rischio di prendere sul serio le persone istruite. G.K.C.

Fra le cappelle laterali, vorremmo soffermarci su quella della Passione, decorata da Gaspare Celio su disegno del gesuita Giuseppe Valeriani. Essa costituisce una singolare meditazione sulla Passione di Cristo.

All’ingresso della cappella troviamo i profeti Isaia e Zaccaria che ci invitano ad entrare e a contemplare il Mistero della Passione. Sotto al primo profeta leggiamo il passo Is 30,20: “Erunt oculi tui videntes preceptorem tuum” (=i tuoi occhi vedranno il tuo maestro). Con questa frase il fedele è invitato a seguire Gesù. Sotto all’altro profeta leggiamo invece il passo Zc 12,10: “Viderunt in quem transfixerunt” (= volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto).

Nell’intradosso dell’arco che ci introduce alla cappella, possiamo vedere molte scene dell’Antico Testamento che, in un modo o nell’altro, prefigurano la croce. Adamo ed Eva colgono il frutto dall’albero proibito: come per mezzo dell’albero della conoscenza del bene e del male è venuta nel mondo la morte, così per mezzo della croce è venuta la vita.

Segue poi la scena del sacrificio di Isacco: come nell’Antico Testamento Abramo offrì in sacrificio suo figlio, così nel Nuovo Testamento Dio Padre offre suo figlio Gesù sulla croce per la salvezza del mondo. Ancora sul tema del sacrificio si sofferma un’altra immagine che descrive il sacrificio di Noè dopo il diluvio universale.

Infine un episodio dell’esodo prefigura la croce come segno di speranza: si tratta del bastone con un serpente di bronzo che Mosè innalzò nel deserto e donò vita a tutti quelli che si rivolgevano verso di esso. Allo stesso modo oggi chi guarda la croce è salvo.

Nella cappella inizia poi un vero e proprio racconto della Passione di Cristo per immagini. L’agonia di Gesù, raffigurata nella lunetta di destra, inizia nell’orto degli ulivi, dove il Signore prega e suda sangue. Lo viene a confortare un angelo, mentre Pietro, Giacomo e Giovanni si sono addormentati. Nella lunetta di fronte, Gesù viene arrestato dai soldati mentre è baciato da Giuda, il traditore.

Quattro tele ripercorrono ulteriormente le sofferenze e le umiliazioni subite da Gesù. Nella prima il Cristo viene bendato. Sotto possiamo leggere il passo Lc 22,64: “Et velaverunt eum et percutiebant faciem eius” (= lo bendarono e percuotevano il suo volto).

Nella seconda tela il Cristo è pronto per essere flagellato alla colonna. Sotto possiamo leggere il passo Gv 19,1. “Tunc ergo apprehendit Pilatus Iesum et flagellavit” (= dunque Pilato prese Gesù e lo fece flagellare).

Nella terza tela il Cristo è vestito con una tunica rossa. Sotto possiamo leggere il passo Mt 27,28: “Clamidem coccineam circumdederunt ei” (= gli misero addosso un manto scarlatto).

Nella quarta tela vediamo Gesù vestito di bianco. Sotto possiamo leggere il passo Lc 23,11. “Sprevit autem illum Herodes et illusit indutum veste alba” (= allora Erode lo insultò e lo schernì, poi lo rivestì con una splendida veste bianca).

Due grandi affreschi descrivono poi le ultime ore di vita di Gesù: a sinistra possiamo vedere la salita di Gesù verso il Calvario, mentre a destra Gesù viene crocifisso. Sulla pala dell’altare possiamo ammirare la scena della deposizione: il corpo esanime di Gesù viene tolto dalla croce.

Nella volta della cappella possiamo infine vedere gli strumenti che sono stati adoperati per uccidere Gesù portati in gloria da una moltitudine di angeli: la croce, la lancia, la canna con la spugna, i tre chiodi e la corona di spine.

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